Martedì 17 settembre 2013, senza nessun annuncio e nessun lancio, ha aperto il Google Play Device Italia. La notizia si è diffusa sui social media in un lampo facendo felici geek, androidiani e amanti della tecnologia in generale, ma passato il momento di euforia, quello che mi ha colpito è stata proprio questa modalità scelta dal gigante di Mountain View, indubbiamente low profile.
L'anno scorso avevo sentito voci che parlavano di "difficoltà burocratiche" per Google nel cercare di aprire il Google Play Device Italia... Conoscendo il nostro Bel Paese la cosa non mi aveva certo stupito. Mi aveva però incuriosito l'ipotesi (riportata da alcuni blog) che i problemi burocratici in realtà fossero stati creati per insabbiare le pratiche e raffreddare l'interesse stesso di Google nei confronti del nostro mercato online.
Chi potrebbe mai avere interesse ad ostacolare la vendita in Italia di prodotti di fascia TOP a prezzi molto più bassi degli omologhi delle altre marche? La domanda è tanto stupida quanto banale la risposta... Pur non avendo nessuna notizia in tal senso, direi i produttori stessi e gli operatori di telefonia mobile che in nessun paese come in Italia, distribuiscono smartphone a zero euro ma all'interno di abbonamenti a 30 mesi che costano circa il doppio del valore del pacchetto stesso.
Trovo che sia proprio questo l'aspetto più interessante di tutta la vicenda. Come la metterà Samsung con il suo Galaxy S4 se il Nexus 5 dovesse ricalcare le orme del suo predecessore ed uscire sul Google Play Device Italia ad un prezzo, diciamo, di 349€? Considerando che l'hardware e il software saranno assolutamente paragonabili, credo che il mercato degli smartphone, anche in Italia, godrà finalmente di un po' di sana concorrenza.